Attivare la compressione Gzip sul server web
In precedenza (qui e qui) ho già toccato l’argomento compressione ed ottimizzazione dei dati di un server web per ridurre la quantità di informazioni trasmesse e quindi velocizzare il caricamento delle pagine, argomento a cui i motori di ricerca -oltre che gli utenti- sono sempre più sensibili nel tempo.
Il singolo elemento probabilmente più importante per ottenere questo risultato è quello di attivare la compressione gzip sul lato server. I browser sono oramai tutti (?) compatibili con questo formato e quindi in grado di ricevere e trattare correttamente le informazioni.
La compressione che si ottiene è mediamente di circa il 70%.
Ci si potrebbe chiedere se il gioco vale la candela, ovvero se il sovraccarico (sia sul server che sul browser) generato dalle operazioni di compressione e decompressione, risulta vantaggioso. Il risultato è sì e per verificarlo la cosa migliore da fare è sottoporre una pagina di test ad una verifica prima e dopo la modifica.
Ci sono svariati modo per ottenere questo risultato, ad esempio agendo sul file .htaccess o sulla configurazione di php.
Personalmente ho scelto di utilizzare una modifica a .htaccess, usando di base il codice seguente
# BEGIN GZIP
<ifmodule mod_deflate.c>
AddOutputFilterByType DEFLATE text/text text/html text/plain text/xml text/css application/x-javascript application/javascript
</ifmodule>
# END GZIP
Come è evidente, è richiesto il modulo mod_deflate. Svariate distribuzioni linux hanno questo modulo installato di default per Apache. Nel caso di CentOS, però, non è attivo.
In questo caso occorre attivarlo impostando la configurazione nel file /etc/httpd/conf.d/deflate.conf, come riscontrabili nella documentazione ufficiale Apache.
Qui un semplice ma ottimo strumento disponibile online per verificare la compressione del contenuto delle pagine e anche effettuare il test di compatibilità gzip del browser