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Recentemente stavo documentandomi un po’ meglio sulle tariffe elettriche biorarie per cercare di capire come funziona tutta la faccenda e trarre delle conclusioni sui consumi e sui risparmi. O forse dovrei dire come limitare le spese.

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Cosa sono le tariffe biorarie
Detto in maniera molto semplice, si tratta di una modalità con cui viene calcolato il prezzo al consumo della corrente elettrica, che invece di avere lo stesso prezzo in qualsiasi momento è differenziato in 2: più costosa durante il giorno dal lunedì al venerdì, meno negli orari serali, durante il fine settimana e i giorni festivi.
Questa tariffa viene applicata (in progressiva estensione) agli utenti domestici dotati di contatore elettronico che permetta la telelettura e che non abbiano cambiato il proprio contratto scegliendone uno sul “mercato libero”.

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Le fasce orarie
Esistono in effetti 3 fasce, denominate F1, F2 ed F3, ma per l’utenza domestico le ultime 2 sono accorpate, il risultato è quindi di 2 fasce.
La fascia a maggior costo è la F1 che viene applicata nei giorni feriali (dal lunedì al venerdì non festivi) dalle 8 alle 19.
La fascia più economica (F2 più F3) è relativa agli altri orari, quindi tutti i sabato e domenica, i giorni festivi, e tutti i giorni feriali dalle 0 alle 8 e dalle 19 alle 24.
Sui prezzi relativi non mi sbilancio, in considerazione dei continui rialzi che ci sono, ma un po’ di tempo fa erano stati diffusi questi valori: 7 cent/kWh  nella fascia economica contro i 13 cent/kWh della fascia diurna.

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Quando convengono le tariffe elettriche biorarie
A quanto pare la tariffa bioraria conviene quando un utente riesce a concentrare almeno i due terzi, quindi almeno il 67%, del proprio consumo nella fascia economica.
Le bollette riportano i valori, qundi è facile verificare se si riesce a ricadere nella casistica.
Quasi superfluo evidenziare che i consumi maggiori sono determinati da specifici elettrodomestici quali lavatrice, lavastoviglie, forno elettrico, ferro da stiro, asciugacapelli, e ovviamente il fatto che alcuni -mi viene il mente il frigorifero- non può che essere tenuto sempre in funzione, almeno credo…

Il mercato libero
Dal 2007 è possibile rivolgersi ad altri fornitori di energia (sia per l’elettricità che per il gas) i quali possono proporre contratti con caratteristiche diverse, anche in termini di modalità di fasce biorarie.
Ovviamente qui la cosa si complica parecchio, perchè mettere a confronto le offerte non è facile, come tutti abbiamo imparato con i vari fornitori di contratti per la telefonia.
Esiste però in rete il sito dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas che al suo interno contiene uno strumento per il confronto delle offerte.  Lo strumento è piuttosto articolato e il risultato non è immediato come si potrebbe sperare, ma è un aiuto nella selezione.

Alla fine cambia tutto
Però proprio pochi giorni fa ho letto un articolo, dall’emblatico titolo “La beffa della tariffa bioraria”, in cui si mette in luce come tutto il discorso delle fasce biorarie sia perlomeno da rivedere, per il semplice fatto che la presenza delle energie rinnovabili, eolico e fotovoltaico, che vengono prodotte durante il giorno e che hanno un costo inferiore stanno rendendo più economica la fascia diurna. Forse verranno introdotti dei correttivi, forse no, insomma la situazione è da rivedere…

 

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