Sacchetti compostabili
Ormai da tempo a Milano è attiva la raccolta differenziata della frazione organica (o “parte umida” come viene spesso definita), come del resto in molte altre parti.
La raccolta avviene usando, se necessario, degli appositi sacchetti compostabili.
Al di là del fatto che (e mi riferisco sempre a Milano) il Comune ha fornito una prima dotazione, mi sono chiesto quali sono i sacchetti che possono essere usati. La risposta è (dovrebbe) essere abbastanza semplice: quelli appositi che vengono venduti presso i punti vendita o quelli che vengono usati ad esempio nei supermercati, in realtà in qualunque esercizio commerciale.
Sembrerebbe che la cosa non sia così semplice e automatica, invece. Intanto perchè i sacchetti compostabili non possono essere semplicemente e genericamente “biodegradabili”, ma devono essere certificati a norma UNI EN 13432-2002.
Cosa non facilissima da verificare per un utente. Fortunatamente resa più semplice dalla presenza di almeno uno di questi marchi:
simbologia però non obbligatoria. Ho scoperto di recente dei sacchetti che sembrano essere a regola e che riportano solo la dicitura “conforme norma UNI EN 13432”.
Inutile dire che ci sono poi anche i falsi nei marchi. Insomma, la situazione dovrebbe essere semplice e invece pare non lo sia del tutto.
Quindi la soluzione semplice è perlomeno verificare la presenza dei marchi, sperando che siano veri.