Multe notificate via PEC
Da più di un anno (dal 1 Febbraio 2018) le notifiche dei verbali di multa per violazione al Codice della strada possono avvenire a mezzo posta elettronica certificata (Pec), in base a quanto previsto dal DM del 18.12.2017 del Ministero dell’Interno.
In pratica, se si viene fermati dalla polizia stradale e viene contestata una violazione, la notifica dei verbali potrà avvenire tramite la PEC (equivalente ad una raccomandata postale), invece che tramite posta.
Naturalmente esistono tutta una serie di prassi, che riguardano:
– la notifica a colui che ha commesso la violazione
– la notifica a colui che risulta essere proprietario del veicolo con il quale è stata commessa la violazione
– la verifica dell’esistenza dell’indirizzo PEC indicato
eccetera. Insomma, questioni pratiche di tipo più o meno tecnico.
Quando si applica
Una cosa importante è che la notifica via PEC si applica solo alle violazioni al Codice della Strada accertate da un organo di polizia stradale: sono quindi escluse quelle degli autovelox o delle Ztl.
Ma si pone anche un altro caso, ovvero quando il trasgressore non viene fermato subito; gli uffici di polizia dovranno per prima cosa verificare sugli elenchi pubblici delle Pec se il destinatario risulta titolare di una casella di posta elettronica certificata. In caso positivo, per la spedizione dovranno utilizzare quella e il cittadino non può scegliere se ricevere il verbale per via telematica o per via fisica.
Se non risulta alcuna Pec intestata all’interessato (come accade ancora nella maggior parte dei casi), si seguiranno le regole attuali, quindi con le spese a carico del destinatario.
Via le spese
Quindi ciò significa che si potranno risparmiare almeno una parte delle spese che si aggiungono alla sanzione da pagare: quelle relative alla notifica, che arrivano talvolta a cifre non trascurabili, in alcuni casi 20 euro e più, specialmente ora che dal 10 giugno sono state rincarate del 40% le tariffe per la spedizione delle raccomandate più comuni.
Cosa che -per inciso- porterà ad alcuni casi paradossali. Una delle infrazioni più comuni, il parcheggio in divieto di sosta, se pagato entro cinque giorni prevede uno sconto da 42 a 29,40 euro. Ora, in alcune città, tra spese di notifica e di accertamento, si arriverà a pagare una cifra poco inferiore alla sanzione stessa, e anche in caso di annullamento della multa è molto difficile vedersi riconosciuto il diritto al rimborso delle spese di notifica.
Controllare la casella di posta
È quindi importante consultare la propria casella di posta frequentemente, per evitare di non vedere arrivare la notifica, rischiare di non pagarla entro i tempi previsti e di conseguenza cadere in un abisso di ulteriori sanzioni per mancato o ritardato pagamento…