L’accento sul web
Da mercoledì 11 luglio 2012 è possibile registrare dominii internet con lettere accentate.
Ciò che all’inizio della diffusione del web aveva stupito, l’impossibilità di chiamare un sito con il nome che naturalmente viene in mente in italiano -penso primo tra tutti caffè – è ora possibile. E’ l’effetto della nuova normativa per il naming domini .it grazie alla quale sono disponibili anche le lettere accentate.
Alcuni provider sono già operativi in questo senso, altri immagino lo saranno presto.
Diventa quindi possibile registrare nomi a dominio con lettere accentate e caratteri non latini.
Per essere più precisi i caratteri non ASCII previsti sono: à, â, ä, è, é, ê, ë, ì, î, ï, ò, ô, ö, ù, û, ü, æ, œ, ç, ÿ, β che estendono la precedente regola che prevedeva solo i caratteri ASCII: cifre (0-9), lettere (a-z) e trattino (-)
Non tutti i browser, nella versione attuale, hanno la capacità di risolvere correttamente i nomi, ma il problema verrà senz’altro risolto presto. Intanto i siti vengono individuati, anche se il nome visualizzato non è preciso.
Tutto ciò apre comunque una questione non secondaria di sicurezza: una forma di phising resa possibile dalla somiglianza di alcuni dei caratteri ora ammessi. E’ infatti possibile immaginare a qualcuno che registrerà nomi simili a quelli di banche dove l’unica differenza sarà la presenza di una lettera accentata; la i (ì, ad esempio) si presta bene a inganni di questo tipo.
Per chi fosse interessato, il supporto ai caratteri non ascii avviene tramite una speciale codifica che prevede un particolare prefisso (xn--) e la rappresentazione dei caratteri speciali. Per vedere come viene trasformato uno specifico nome puoi usare uno dei convertitori che si trovano online, ad esempio Punycode Converter