Il medico ideale di Dino Buzzati

Un capolavoro in poche righe.

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Mai, mai che un medico dopo un’accurata visita ci dica:

“Caro signore, mi dispiace, non andiamo niente bene. Se lei continua così, scusi la sincerità, ma le do pochi mesi di vita. Perciò è mio dovere parlarle chiaro. Qui si impone un rigoroso regime di vita.”

“Per cominciare, una dieta di ferro: verdure, latte frutta cotta, carni bianche, sono veleno per lei. Neanche sentirne parlare. Il suo vitto si baserà sui salumi, la selvaggina, le papriche, le mostarde. Molto pepe, molto sale. Tutt’al più, qualche insalata di cipolle e peperoni, ma solo di quando in quando.”

“In quanto al bere, mi duole darle una cattiva notizia, ma acqua e succhi di frutta vanno banditi. Vino, questo sì. E soprattutto whisky. Si rassegni, amico mio. Il whisky è per lei il toccasana. Ma sì, anche due o tre bottiglie al giorno!”

“E ora veniamo agli altri aspetti della sua attività quotidiana. Come prima cosa, mai mettersi a letto prima dell’una, le due di notte. Qualche notte bianca sarebbe l’ideale, ma non pretendo tanto.”

“Però il sacrificio più grande, caro signore, è di altro genere. Qui sta la base della guarigione. E il rimedio è presto detto: donne, donne, donne! Non ce ne saranno mai abbastanza! Giorno e notte, notte e giorno. Bisogna che lei si faccia una ragione. E che ci dia dentro più che può.”

Perché mai un medico simile non esiste ?

Dino Buzzati, Siamo spiacenti di, Mondadori, Milano.

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