Energia: libero mercato e maggior tutela

Da anni si parla di libero mercato e servizio di maggior tutela per il mercato dell’energia. Le compagnie fonitrici ci martellano per il passaggio al libero mercato e gli operatori si sono moltiplicati a dismisura. Ho cercato dichiarirmi le idee e riporto qui qualche dato e considerazione.

Incominciamo con le definizioni. Cosa sono il libero mercato e il servizio di maggior tutela?

Il mercato libero dell’energia è nato con la liberalizzazione del settore energetico, agli inizi degli anni 2000, con l’abolizione del monopolio statale. Da quel momento tantissime compagnie private, in concorrenza tra loro, hanno cominciato a proporre le loro offerte luce e gas, differenziando la loro offerta a seconda delle diverse tipologie di utenti.

Il servizio di maggior tutela prevede delle tariffe uniche, una per la luce e una per il gas, fissate da un’apposita autorità ogni tre mesi in base all’andamento di diversi fattori. Prima era AEEGSI (Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema idrico), poi modificata in Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA)

Energia: libero mercato e maggior tutela

Differenze tra il mercato libero e il servizio di maggior tutela

La prima differenza riguarda le modalità adottate per stabilire i prezzi e le condizioni. Nel caso della Maggior Tutela è l’Autorità per l’Energia, nel caso del mercato libero sono invece le singole compagnie energetiche.

La Maggior Tutela consente di fatto soltanto la scelta tra una tariffa monoraria ed una bioraria, con prezzi differenti se si tratta di un’abitazione di residenza oppure no. Con la tariffa bioraria il costo dell’energia varia a seconda dell’ora del giorno in cui questa viene utilizzata; una tariffa monoraria mantiene il costo della componente energia sempre identico indipendentemente dall’orario.

Anche nel mercato libero è possibile, nella maggior parte dei casi, scegliere tra offerte monorarie e biorarie. Molti operatori adottano per le loro offerte di energia la formula del prezzo bloccato, in modo da non essere esposti all’aumenti dei prezzi. In alternativa si può valutare una tariffa a prezzo indicizzato, in questo caso il costo della materia prima è legato alle variazioni del mercato. La grande varietà di proposte nel libero mercato offre poi programmi fedeltà, sconti e strumenti di vario tipo per l’utente.

La data limite

Sta di fatto che il passaggio obbligato al libero mercato è stato più volte procrastinato ed al momento è previsto per luglio 2020, data in cui dovrebbe scomparire definitivamente il servizio di maggior tutela, e tutti gli utenti saranno obbligati a scegliere un fornitore, sia per la luce che per il gas, tra quelli presenti nel mercato libero.

Va ricordato che anche quando si prende in considerazione la liberalizzazione del mercato, è sempre presente un controllo da parte dell’Autorità dell’Energia e dell’Antitrust, che garantisce la corretta gestione dei prezzi da parte delle aziende private. Inoltre, si può avere la sicurezza su una serie di punti fondamentali nel rapporto tra fornitore e consumatore, quali ad esempio il controllo della privacy e la massima trasparenza nelle diverse procedure burocratiche e tecniche.

Quando si sceglie il mercato libero si può decidere di sottoscrivere un contratto che vada incontro alle proprie esigenze e, soprattutto, essere più adatto per i propri consumi. I molti gestori privati offrono infatti tariffe più o meno favorevoli a seconda dei casi.

Prima di scegliere una forma di mercato o l’altra e, nel caso del mercato libero un fornitore o un altro, è necessario comprendere quali siano i propri consumi e le necessità. Ecco perché, quando si parla di cosa sia meglio, nella maggior parte dei casi non si può rispondere in maniera da soddisfare tutti, perché la preferenza di una scelta o l’altra dipende da valutazioni soggettive. Quello che è sicuro è che il mercato libero offre un gran numero di proposte e di strumenti per poter gestire al meglio le proprie utenze permettendo una maggiore comprensione delle proprie scelte.

Di fatto però ad oggi sono ancora pochi i consumatori che preferiscono affidarsi al mercato libero: le stime parlano di circa uno su quattro.

Teniamo presente cosa è successo quando è stato liberalizzato il mercato delle telecomunicazioni, con la comparsa di compagnie che in alcuni casi sono durate pochi anni, e offerte talmente differenziate che confrontarle è senz’altro al di fuori della portata della maggior parte degli utenti. Molti fanno anche parallelismi con il mercato delle RCAuto.

Pochi anni fa ilsalvagente ha realizzato un’intervista con Paolo Landi, presidente della Fondazione Consumo sostenibile, di cui riporto uno stralcio:

Perché ritiene che il definitivo passaggio al mercato libero sia un danno per i consumatori e che questo cambiamento non possa condurre ad una maggiore concorrenzialità del mercato?

 

 

Il mercato libero dell’energia oramai esiste da dieci anni ma, nonostante tutte le visite a domicilio e le telefonate dei call center all’ora di pranzo e cena, solo una famiglia su tre è passata al mercato libero. Il motivo è la mancanza di fiducia, giustificata perché chi ha scelto questo passaggio ha inizialmente goduto di tariffe promozionali che poi sono state elevate notevolmente, vanificando il risparmio. In realtà, dunque, il mercato libero ha reso più cara la luce del 15% ed il gas del 5% gas. E come se non bastasse, sono esplose le pratiche commerciali sleali: il mercato libero, finora, si è rivelato più oneroso e non in grado di proteggere i consumatori. Liberalizzazione dovrebbe significare maggiore concorrenzialità, ma in Italia c’è un oligopolio di quattro o cinque imprese che si dividono l’85% del territorio e nelle singole aree, poi, assistiamo a veri e propri monopoli. In Inghilterra, considerato il faro del mercato libero, uno studio ha dimostrato che le compagnie elettriche acquistavano l’energia quando era più cara per alzare le tariffe; bene, la stessa cosa è successa anche in Italia.

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